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Risposte alle domande più frequenti che i pazienti rivolgono ai medici estetici nel post-covid

1- In questo periodo si possono effettuare in sicurezza i trattamenti di Medicina Estetica ?

 

Sicuramente.

La SIME ha consigliato ai suoi soci di sospendere l’attività ambulatoriale nel periodo del lockdown, pur non essendoci restrizioni per gli studi medici. Si è trattato di una scelta etica, in quanto le nostre terapie mediche sono utili ma non urgenti. Con la stessa attenzione alla salute dei pazienti, finita la fase critica, la ns società, insieme al Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica, ha redatto le linee guida per ricominciare a lavorare in sicurezza. Attenersi a queste regole è un dovere ma anche una necessità per il medico coscienzioso. Le norme riguardano sia la sanificazione degli studi che i dispositivi in dotazione del medico e la gestione del paziente.

Per quel che riguarda le terapie medico-estetiche, i rischi e i benefici rimangono identici a quelli del passato. Ferme restando la corretta diagnosi e la competenza nell’esecuzione della tecnica. Anche le avvertenze al paziente e le precauzioni da adottare sono sostanzialmente identiche a quelle previste in precedenza, di per sé molto accurate.

 

  • Sono diminuite le richieste di trattamenti?

Tutt’altro! Alla riapertura le richieste sono state nettamente superiori alle aspettative. Il lungo periodo di isolamento ha provocato una sorta di reazione: per riprendere in mano la propria vita, si parte dalla cura di sé. Non solo: probabilmente il momento di paura, di incertezza, di solitudine ha portato ognuno  ad incontrare se stesso più in profondità e a riflettere sulla preziosità della vita e a come sia gratificante e piacevole dedicarsi uno spazio personale. Valutando la precarietà della vita, si può rinunciare a molto ma non alla bellezza per sentirsi meglio con se stessi.

 

 

  • Si possono fare più terapie nella stessa seduta?

Questa  è  una richiesta molto frequente per ottimizzare i tempi ed evitare di recarsi più volte in studio.

Si possono fare più terapie nella stessa seduta sia quando c’è sinergia d’azione tra le stesse ma anche quando si interviene in aree diverse. Per esempio è possibile effettuare contemporaneamente una tossina botulinica per correggere le rughe del terzo superiore del volto e un filler per le labbra, o utilizzare i fili di trazione per rimodellare l’ovale del viso.

 

  • Quale terapia si può effettuare per restituire un aspetto fresco e luminoso al viso?

La lunga sospensione delle cure di medicina estetica ha realmente determinato in molte persone pelle disidratata e colorito spento. L’ideale, in questi casi, è la biorivitalizzazione cutanea. Questo in linea generale mentre, in dettaglio, occorre sottolineare che è sempre necessario far precedere i trattamenti dal check up per la misurazione dei parametri cutanei, dall’ esame obiettivo e dalla raccolta dati e, infine, prescrivere le terapie appropriate e personalizzate.

 

  • L’uso di mascherine può provocare impurità della pelle?

Si è visto che l’uso di mascherine predispone a dermatiti, a reattività cutanea, ed anche a pelle impura. È necessario adottare una corretta cosmesi. Il medico estetico può fare diagnosi di biotipo ed identificare i cosmetici ideali per ciascun paziente. Tuttavia in via generale si può affermare che sono da prediligere, in questo periodo, le creme idratanti leggere, le emulsioni olio in acqua o i gel, in modo da garantire l’assorbimento rapido e scongiurare l’effetto occlusivo.

 

 

  • La protezione solare rimane indispensabile?

Proprio così! È un prodotto da inserire senza dubbio nella prescrizione cosmetologia. Tenendo conto che un lungo periodo di vita al chiuso, predispone la pelle ad essere più sensibile e reattiva al sole.

 

  • Molti non hanno resistito ed hanno sperimentato il ‘fai da te’.

Non c’è nulla di più pericoloso. Non si deve giocare con gli aghi! È fondamentale stabilire che si tratta di terapie mediche che richiedono una formazione specifica. È da sconsiderati, da imprudenti e superficiali pensare di potersi curare da soli. Il rischio è alto e, infatti, sono aumentate le complicanze in questo  periodo, con possibili esiti permanenti.

 

Dott.ssa Annorosa Catizzone

Coordinatrice Nazionale delle Sezioni Locali

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