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Medicina Estetica… Questa sconosciuta

La Dottoressa Maria Tomat (Coordinatrice regionale SIME per il Friuli-Venezia Giulia) ha pubblicato per l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Udine un’interessante riflessione sull’importanza della Medicina Estetica in relazione alla nostra contemporaneità.
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Riportiamo di seguito il testo dell’articolo

Medicina Estetica… Questa sconosciuta

Nel nostro tormentato pianeta Sanità non trova ancora spazio una realtà sempre più emergente in questi ultimi anni, ormai meritevole di acquisire una sua precisa connotazione, oltreché il riconoscimento effettivo di Specialità: la Medicina Estetica. La maggior parte dei colleghi è piuttosto scettico al riguardo, la identifica spesso con una delle medicine non convenzionali, anzi la considera una medicina di serie B, da praticare nei ritagli di tempo e a mero scopo di lucro. Sarebbe un errore: in realtà la Medicina Estetica nasce come nuova branca della Medicina Interna. Si propone come medicina del benessere. Benessere inteso non più come assenza di malattia ma come armonia psicofisica: in una parola, il sentirsi bene con sé stessi e con gli altri nel mondo. Se dunque è molto semplice parlare di Medicina Estetica, ugualmente è molto difficile definire la sua precisa identità. Molto ha fatto in questo senso il padre fondatore della ME Italiana, il prof. Carlo Alberto Bartoletti, geriatra e internista di formazione, che ha creato e sviluppato il concetto di una Medicina Estetica caratterizzata dal rigore scientifico, di studi e procedure, imprescindibile per i suoi collaboratori e per i discenti della Scuola Internazionale di Medicina Estetica, nata nel 1990 in seno alla Fondazione Internazionale Fatebenefratelli con la struttura quadriennale delle Scuole di Specialità .Rigore scientifico che permette alla “cosiddetta” ME di rivendicare il proprio ruolo ed il proprio posto ben preciso in campo sanitario. L’aggettivo “estetica” trae in inganno: il medico che si occupa di Medicina Estetica non è un’estetista con la laurea né un professionista semi ignorante che crede di rendere più bello un viso o un corpo con due aghi e mezza bacchetta magica; il medico estetico è un medico a cui si rivolgono pazienti desiderosi di migliorare il proprio aspetto, alla ricerca di una sicurezza personale (spesso interiore) dettata non solo dal voler apparire più belli ed attraenti, ma anche dal desiderio più o meno confesso di rallentare l’invecchiamento. In realtà questa visione è un po’ riduttiva: il paziente del medico estetico è complesso. Per questo motivo il medico lo visita a lungo, fa una anamnesi scrupolosa e un esame obiettivo completo, al quale si aggiungono alcune valutazioni particolari in campo ad esempio dermatologico, angiologico, chirurgo-plastico o altro, senza però spingersi (a meno che lo stesso medico estetico non ne abbia la competenza) nei rispettivi comparti specialistici. Anzi, a questo proposito è auspicabile la collaborazione fattiva tra colleghi. Il paziente che chiede al medico estetico di essere più “bello” deve essere consapevole che la bellezza non significa un nuovo paio di labbra o una ruga in meno, ma significa sentirsi bene nella propria pelle, essere in equilibrio psicofisico. Spetta al dottore leggere tra le righe e cogliere anche le cose non dette, le richieste non fatte. E deve anche saper dire di no, quando non ritenga corretto (per vari motivi) procedere con un trattamento. Un inestetismo mal vissuto, non accettato, può dare problemi importanti e non è più possibile, al giorno d’oggi, ignorare l’importanza dell’estetica anche sotto l’aspetto psico-sociologico, in una società portata a considerare primario l’aspetto esteriore di una persona. Basti in questo senso pensare all’uso fin eccessivo dei social media come forma di comunicazione più o meno velata di contenuti a carattere anche molto personale, uso comunque imprescindibile per moltissimi, soprattutto giovani, che trovano nell’approvazione sociale una forza propulsiva importante. È importantissimo quindi che sia un vero medico ad occuparsi di questi problemi, certamente meno gravi di altri ma comunque presenti, in modo che si possa, anche nel campo della Medicina Estetica, perseguire l’obiettivo proposto dalla FNOMCEO: che ad una domanda di assistenza medica venga data una risposta adeguata e professionalmente ineccepibile per sbarrare la strada ai troppi “fasulli” che purtroppo popolano oggi il mondo della Sanità. È per questo motivo che sarebbe auspicabile che presso ogni Ordine dei Medici provinciale venisse istituito un registro dei Medici Estetici al quale sia consentito iscriversi solamente ai medici in possesso di una formazione specifica, quale quella acquisita ad esempio dopo un diploma quadriennale di una Scuola di Medicina Estetica o dei Master post universitari di Secondo Livello. In questo modo il paziente è sicuro di aver scelto un professionista con una preparazione specifica e rigorosa e non una sottospecie di venditore di false soluzioni a buon mercato.

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