Domande Frequenti

L’integratore è, per definizione, un prodotto assumibile sempre per via orale, in capsule, barrette o in forma liquida, utile per “integrare una dieta carente di qualche sostanza”.  Questo significa che una corretta Alimentazione è fondamentale per una buona qualità della vita; la salute si conquista e si conserva soprattutto a tavola sin da bambini e sapersi alimentare significa riuscire a coprire i fabbisogni di macro e micronutrienti e a prevenire l’insorgenza di alcune malattie. Nessun integratore può sostituire un alimento, ogni cibo è un insieme di nutrienti e di altri elementi che ne veicolano e ne modulano la biodisponibilità, l’integratore non può avere gli stessi effetti.                                        Esistono però periodi “critici” della nostra vita: età evolutiva, gravidanza, allattamento, minori capacità di ingestione o di assorbimento di alcuni nutrienti, in questi casi potrebbe essere utile integrare, ma sempre dopo aver cercato di adeguare l’apporto nutrizionale con una dieta opportuna. Possono esserci tuttavia carenze marginali paradossalmente in caso di sovrappeso, di “pregiudizi” alimentari, di diete incongrue, di terapie farmacologiche.

In un recentissimo studio internazionale “The Use of Multivitamin/Multimineral Supplements: A Modified Delphi Consensus Panel Report! gli autori concludono che: nonostante si debba sempre consigliare un’alimentazione bilanciata numerose categorie per ragioni diverse non raggiungono i livelli adeguati di intake di micronutrienti pertanto un multivitaminico-minerale può essere integrato, meglio se target specifico (x sesso ed età). Aggiungiamo che l’uso degli integratori dev’essere consigliato sempre dallo specialista.

All’inizio della nostra vita mangiare correttamente non è difficile: succhiamo semplicemente il latte materno! Un alimento che ci appaga e che ci nutre del tutto. Da quel momento in poi ciò che mangiamo è soprattutto conseguenza della nostra cultura e della cultura di chi abbiamo intorno. Negli ultimi decenni in particolare abbiamo imparato a mangiare troppo e male; dalla sua comparsa sulla terra l’uomo si trova per la prima volta a poter scegliere cosa mangiare ma paradossalmente non sa farlo, forse perché c’è sempre qualcuno “interessato” a dargli dei suggerimenti. Bisogna fare però attenzione perché una dieta sbagliata può avere conseguenze importanti sul nostro benessere, fisico e psicofisico. Spesso vengono proposte diete anti tutto ricche di promesse infondate e di pericoli: se veramente ci fosse una “dieta miracolosa” non esisterebbe ad esempio il sovrappeso. Ormai in tema di diete chiunque si sente capace e in diritto di elargire consigli, proviamo allora a fare un po’ d’ordine:

  • Un concetto basilare della scienza dell’alimentazione è la varietà. La natura non sa offrirci un alimento completo (fa eccezione solo il latte materno, nel primo periodo della nostra vita), qualsiasi alimento ha le proprie qualità ma anche le proprie … carenze. Proprio per questo dobbiamo essere capaci di scegliere per garantirci la quantità e la qualità di tutti i nutrienti.
  • Non esiste l’alimento miracoloso né un’alimentazione standard che vada bene per tutti, le esigenze del nostro organismo mutano da individuo a individuo, ad esempio, un adolescente che sta crescendo è sicuramente diverso da un adulto sedentario.
  • L’alimentazione deve tener conto della struttura corporea, dell’età, del sesso e di particolari condizioni come ad esempio la gravidanza e l’allattamento.
  • L’alimentazione equilibrata deve prevedere la debita presenza di vitamine e sali minerali, di acqua, di fibra, di proteine, di carboidrati e di grassi.
  • La razione alimentare deve essere correttamente distribuita nell’arco della giornata.
  • Bisogna inoltre scegliere gli adeguati metodi di cottura.
  • È indispensabile rivolgersi sempre a specialisti qualificati.

L’infiammazione è una normale reazione di difesa dell’organismo ad attacchi esterni.

Indipendentemente dal fattore scatenante è il primo mezzo che ci mette in guardia, che chiama in azione le cellule preposte alla sorveglianza e alla protezione per limitare il danno tissutale, per attaccare e distruggere gli agenti aggressori, per riparare i tessuti e ripristinare lo stato di salute. Questa è l’infiammazione acuta, evento comunque positivo per l’organismo.

Quando gli stimoli aggressori sono persistenti e di più lunga durata sfuggono al controllo. In questo caso è richiesto un intervento infiammatorio di basso livello che, nel tempo, porta ad un vero e proprio esaurimento del sistema immunitario, lo stato infiammatorio può allora risultare nocivo. Questa condizione a cui siamo tutti più o meno esposti favorisce l’invecchiamento e lo sviluppo di patologie degenerative.

Non stiamo parlando di fasi acute quindi, come una polmonite o un’influenza, ma di uno stato silente in cui tutti, a vari livelli, ci troviamo. Questo stato infiammatorio può essere analizzato attraverso alcuni marker come, ad esempio, la proteina C reattiva.

Gli stimoli responsabili del cosiddetto inflammaging sono gli inquinanti ambientali, il fumo, alcuni farmaci, l’insufficiente riposo notturno, un’alimentazione eccessiva e/o sbilanciata, un’attività fisica non corretta.

Il modo in cui invecchiamo e/o la comparsa delle malattie quindi, non è solo questione di genetica, ma dipende anche da noi.

Nel prevenire e combattere l’infiammazione il cibo svolge un ruolo fondamentale, l’alimentazione può infatti contribuire a modularla. Alcuni alimenti stimolano addirittura lo stato infiammatorio, ad esempio attraverso la produzione dei mediatori dell’infiammazione, altri contribuiscono a ridurlo. Tra i primi spiccano i dolci, le merendine e più in generale gli alimenti industriali, i cibi pronti, i cibi con coloranti, dolcificanti e additivi, tra i secondi quelli di origine vegetale, ricchi di fibre e di micronutrienti come frutta, verdura e prodotti integrali, ma anche olio extravergine d’oliva, cipolle, semi di lino e di zucca, frutta secca, curcuma e zenzero, tè verde e papaia, salmone selvatico e pesce azzurro, peperoncino e mirtilli.

Un’alimentazione corretta quindi per prevenire molte patologie e per invecchiare meglio.

Per prevenire e controllare la cellulite è importante adottare uno stile di vita salutare e seguire specifiche abitudini:

   a) Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, ridurre lo stress e seguire una dieta bilanciata

   b) Evitare abbigliamento troppo attillato

   c) Evitare tacchi vertiginosi

   d) Evitare di trascorrere troppo tempo seduti o fermi in piedi

   e) Evitare alcool, bevande zuccherate, cibi elaborati, farine raffinate.

   f) Ridurre il sale e non fumare

Durante la gravidanza aumenta la pressione nella pancia e quindi la pressione sulle vene con conseguente ripercussione sulla circolazione delle gambe. Ciò determina ristagno di liquidi e tossine che favoriscono la cellulite. Per contrastare ciò effettuate delle frequenti camminate, seguite una alimentazione salutare, effettuate dei drenaggi linfatici manuali degli arti inferiori previo parere favorevole del vostro ginecologo di fiducia.

Bisogna parlare di metodi efficaci piuttosto che di metodi costosi: non sempre quello che costa di più è più efficace e, a volte, spendere poco per un metodo inutile equivale a buttare via soldi. Occorre affidarsi ad un medico che faccia una visita completa (Valutazione stato nutrizionale, Valutazione posturale, Valutazione angiologica arti inferiori, Valutazione ecografica della cellulite) e che individui la strategia terapeutica più efficace. In Medicina Estetica si usa spesso la Carbossiterapia, la Mesoterapia e la Radiofrequenza.

L’invecchiamento cutaneo è determinato da fattori interni ed esterni  e quindi  le cause dell’invecchiamento  riconoscono i due processi :  il cronoaging (il cosidetto invecchiamento cronologico) e il photoaging (ovvero invecchiamento fotoindotto).

I due processi sono tra loro indipendenti, ma se presenti entrambi sono causa di un invecchiamento precoce.

Il cronoaging  o crono invecchiamento è dovuto principalmente dall’aumentare dell’età ed è dipendente anche da fattori genetici e ormonali. La sua evoluzione è individuale e  dipende dalle caratteristiche cliniche e genetiche di ogni persona.  Può iniziare all’incirca dopo i 25 anni di età e si manifesta in modo più accentuato dopo  i 40 anni e successivamente in modo progressivo. Il photoaging o foto invecchiamento    è invece dovuto a  fattori ambientali (esposizione alla luce solare, smog, fumo di sigaretta, ecc): un esposizione prolungata alla luce solare e agli altri fattori ambientali   inquinanti, oltre che sostanze nocive ed irritanti come il fumo di sigaretta,   producono  un invecchiamento precoce, con il conseguente ispessimento e perdita di elasticità della cute. In genere  il   photoaging, provoca un invecchiamento più rapido  rispetto all’invecchiamento cronologico, e determina   in maggior misura la comparsa di iperpigmentazioni cutanee che possono evolvere  in vere e proprie macchie senili.

E’ possibile  rallentare il l’ invecchiamento  mediante  i trattamenti  medico – estetici   che  risultano efficaci per combattere gli inestetismi  del viso e del corpo contribuendo ad un miglioramento generale del proprio benessere psicofisico.

Sicuramente con l’invecchiamento la pelle si assottiglia e perde elasticità, il grasso sottocutaneo perde volume, ed i muscoli perdono massa e tono: ciò porta al rilassamento della pelle.    Ma tali fenomeni possono verificarsi anche  dopo avere effettuato  diete non equilibrate, in seguito a scarso  introito di liquidi con la dieta, ad esposizione massiva e prolungata anche in età premenopausale alla luce solare o raggi UV. Pertanto pelle flaccida non sempre è sinonimo di età avanzata.

Le rughe, così come tutti i segni dell’invecchiamento della pelle, costituiscono un fenomeno fisiologico del tutto inevitabile. Sono piccoli solchi o pieghe più o meno profondi, che si evidenziano maggiormente su pelli disidratate, aride e poco elastiche e rappresentano uno dei segni più evidenti dell’invecchiamento cutaneo.
Quindi l’origine delle rughe,va ricercata in tutti i fattori ad esso correlati tra cui: il fumo, lo stress, l’esposizione continua a radiazioni luminose (luce solare e/o artificiale), l’accentuata mimica facciale ed una alimentazione non corretta.
Tale inestetismo può comunque essere trattato mediante un approccio integrato di medicina estetica che preveda: un check up cutaneo effettuato da un medico di medicina estetica che possa indicare il trattamento più adeguato. Oggi molte sono e soluzioni che ha a disposizione il medico che si occupa di medicina estetica nel suo armamentario es. peeling, sostanze per biostimolazione, filler, tossina botulinica, laser, ma ciò che è veramente importante è fare una corretta diagnosi ed un corretto inquadramento del paziente o meglio della persona che si ha davanti e tutto ciò presuppone una check up generale ed un Check up della pelle per meglio definire l’idoneo percorso di trattamento. Quindi tante soluzioni diverse per tanti diversi inestetismi e richieste.

A oggi non esistono prove di una correlazione tra acne e alimentazione tuttavia l’assunzione di cibi iperglicemici o un eccessivo apporto di latte e derivati che stimolano la produzione di sebo può aumentare il rischio di acne. E’ per questo motivo è meglio preferire una dieta con cereali a più basso indice glicemico come orzo o farro,  ricchi di vitamine e antiossidanti come pesce e verdure,   condire con olio extravergine di oliva ed evitare i cosiddetti “ junk food” ovvero gli snack dolci e salati, panini farciti e fritture.

I  trucchi “oil-free”, non ostacolano le terapie e i trattamenti per la cura dell’acne. Le donne che ne soffrono possono tranquillamente continuare a truccarsi utilizzando i prodotti adatti alla propria pelle.

L’ assunzione o applicazione di farmaci fotosensibilizzanti associata all’ esposizione al sole  può  essere causa di melasma,  o di iperpigmentazioni post infiammatorie. In particolare possono  provocare la comparsa di  “ macchie” l’ assunzione orale ( pillole, compresse , capsule etc)  oppure le applicazioni  topiche ( creme, pomate etc)  di antibiotici come tetracicline , antistaminici, antinfiammatori  ed estroprogestinici ( pillola anticoncezionale ).

I peeling possono essere utili per curare il melasma  ma è necessario affidarsi ad uno specialista per eseguire un check up cutaneo e valutare in base alla localizzazione del pigmento nella pelle, al fototipo, alle caratteristiche cutanee la tipologia di trattamento più adatto ad ogni paziente .  L’ utilizzo di prodotti troppo aggressivi può , in diversi casi , esser controindicato nel trattamento delle iperpigmentazioni e per questo motivo , i peeling come tutti i trattamenti medici, devono essere sempre associati  ad una  prescrizione dermocosmetica adeguata per consentire di ottenere i migliori risultati e ridurre effetti rebound.

No. Anzi, è opportuno lavare i capelli spesso e non appena si avverte prurito al cuoio capelluto sopratutto se i capelli sono grassi.  Bisogna limitare invece l’uso della piastra, del phon molto caldo a contatto con il cuoio capelluto.

No. Il gel non penetra nel follicolo e quindi non può essere causa di caduta. Lo stesso vale per shampoo, balsami, lacche e prodotti cosmetici per capelli in genere.

Metodologia con una storia centenaria alle spalle. Si tratta di introdurre un liquido irritante all’interno delle piccole vene visibili e inestetiche e attraverso l’infiammazione provocata all’interno del vaso indurre una reazione che porta alla sua chiusura.

Può residuare un piccolo coagulo all’interno privo di ogni rischio che si riassorbirà nel tempo. Sarà opportuno non esporre la cute al sole per un periodo di almeno un mese onde evitare cjìhe si formino macchie cutanee

La scleroterapia è consigliabile in vasi venosi fino 3.4 millimetri, oltre sarà il caso di prendere in considerazione metodiche differenti.

Sono in media necessarie da tre a quattro sedute sugli stessi vasi a distanza di 10 15 giorni. se ci si limita alle dimensioni indicate, non è in genere necessaria una compressione nei giorni seguenti.

Vasi più importanti possono essere sclerosati, ma a volte è consigliabile un approccio chirurgico mini invasivo.

Condizione patologica molto frequente nel sesso femminile, non raramente invalidante e negativa per la qualità della vita.

Non conosce età,  si può presentare anche in soggetti giovani, frequentemente senza segni visibili se non un gonfiore serale alle caviglie e un senso di peso. Legato alle abitudini di vita, sedentarietà, sovrappeso, abbigliamento errato.

Importante, ma non fondamentale la familiarità, lo stile di vita può far parte della “familiarità” come l’alimentazione qualiquantitativa

La patologia si può instaurare su base genetica dai 15 20 anni e evolvere con velocità variabile, ma inesorabile.

Ai primi sintomi sarà utile una correzione dello stile di vita, evitare quello che potrà aggravare o accelerarne l’evoluzione. 

In gravidanza e menopausa particolare cura. Un angiologo, un flebologo formato potranno essere guida per la prevenzione e la terapia, che spesso sono affidate al passaparola, al sentito dire, in modo totalmente errato

I capisaldi sono pochi, alimentazione giusta, attività fisica regolare e moderata, abbigliamento consono , calzature adeguate, postura controllata. 

Un controllo flebologico regolare ogni sei mesi per cogliere i primi sintomi di progressione di malattia e porvi rimedio con fisioterapia e terapie mediche per via orale, locale o iniettiva su indicazione medica specialistica.

Non è categorico, è un rischio

Qualora si presentassero varici, sarà importante una seria impostazione di salvataggio del patrimonio venoso.

La rimozione non è la prima cosa da pensare, esistono metodologie di chirurgia mini invasiva capaci di risparmiare le vene bonificando il territorio con eccellenti risultati, sarà il flebologo a indicare la via migliore, che non esclude la scleroterapia, anch’essa in grado di conservare le vene al loro posto modificandone la struttura nelle mani giuste.

Importante è accorrere ai primi sintomi, se la malattia avanza potrebbe essere difficile porvi rimedio e recuperare.

Assolutamente il trattamento non è controindicato dopo la maggiore età, fondamentale è rivolgersi a professionisti preparati che siano in grado di dare i giusti suggerimenti.

I trattamenti di Medicina Estetica quali filler, tossina botulinica, biostimolazione cutanea ecc. sono sconsigliati in gravidanza e durante l’allattamento.

Il filler è costituito da acido ialuronico, sostanza completamente riassorbibile e non allergizzante; si possono verificare reazioni allergiche nei confronti dell’anestetico contenuto nel filler (lidocaina) o della sostanza crosslinkante che permette una maggiore permanenza dell’acido ialuronico nel tessuto.

la carbossiterapia nasce per il trattamento delle malattie vascolari degli arti, ed essendo la “cellulite” determinata da un danno del microcircolo può sicuramente trarre giovamento da un ciclo di questa metodica, ma non si “guarisce” dalla cellulite. Si può attenuare la sensazione di pesantezza delle gambe e anche migliorare l’aspetto a “buccia di arancia” della cute, tipico della Pannicolopatia edemato fibro sclerotica, detta “cellulite”

Si inizia normalmente con cicli di 10/15 sedute a cadenza settimanale, e noi consigliamo anche di effettuare un mantenimento mensile per mantenere i risultati ottenuti

Si. Aumentando l’apporto di ossigeno ai tessuti ed effettuando un leggero scollamento del derma stimola la produzione di collagene e consente una maggiore adesione dell’epidermide al derma, dando più compattezza e tono ai tessuti. Può essere usata sui rilassamenti del corpo e anche del viso e del collo.

si può applicare una tipo di diatermocoagulazione al plasma chiamata DAS che consente di bruciare i fibromi penduli con un lieve fastidio e tempi di recupero molto veloci. Nello stesso modo si possono trattare ipercheratosi benigne e piccoli fibromi, preventivamente diagnosticati come formazioni benigne.

In parte si. Le rughe piccole e superficiali possono essere trattate con dermoabrasori al plasma, che consentono di levigarne i bordi e quindi di ridurne la profondità. Si formeranno delle crosticine che cadranno in 5-7 giorni lasciando delle aree chiare che man mano si riepitelizzeranno scomparendo in pochi giorni.

è una tecnica medica che sfruttando la tecnologia dei dermoabrasori al plasma, tende a determinare una retrazione della cute in eccesso delle palpebre. Non è comunque corretto chiamarla Blefaroplastica, poichè quella è di competenza chirurgica. Si può ottenere un buon risultato estetico con dei tempi di recupero abbastanza brevi, ma non può sostituire la tecnica chirurgica.

Entrambe le metodiche hanno lo scopo di rimodellare il profilo corporeo. La Criolipolisi è un trattamento di medicina estetica che sfruttando l’azione del freddo determina una lipolisi di alcune zone del tessuto adiposo sottocutaneo. La lipoaspirazione è un intervento chirurgico che, eseguito in anestesia locale o generale, attraverso cannule di varia grandezza, rimuove il grasso aspirandolo.

La blefaroplastica è un intervento chirurgia plastica mediante il quale si rimuovono la cute e le borse palpebrali in eccesso, rendendo lo sguardo più aperto e giovanile. Nella regione perioculare è possibile effettuare vari trattamenti di medicina estetica come la tossina botulinica, filler, peeling, laser ecc. per la correzione delle rughe, delle discromie e delle lievissime lassità cutanee.

Il lifting del viso è un intervento di alta chirurgia il cui scopo è il miglioramento dell’aspetto del viso. Il miglioramento viene ottenuto mediante lo stiramento della cute e dei muscoli della faccia, dove necessario anche del grasso. In pazienti selezionate, con lievi segni di cedimento cutaneo, possono essere impiegati i fili di trazione. Questi fili sono costituiti da materiale riassorbibile, a forma di lisca di pesce. Inseriti nel derma profondo, vengono utilizzati per la definizione del contorno del viso; la trazione dell’area mandibolare; l’elevazione delle guance e degli zigomi, la riduzione del sottomento, il ringiovanimento del collo e la riduzione delle pieghe del labbro che arrivano al mento, la cosiddetta “marionetta”.

NO. La rinoplastica medica è un termine che indica la correzione di difetti minori del naso attraverso l’impiego di filler e tossina botulinica. Non ha nessun azione sul setto nasale.

No l’effetto del filler come dice la parola e di riempimento. L’effetto dei fili può essere di due tipologie, per i fili mono è un effetto di biostimolazione, cioè cerca di migliorare e di stimolare la cellula a produrre collagene, elastica e acido ialuronico. Quindi migliora la consistenza e la texture della cute. Un’ altra tipologia di fili sono con delle spinette, delle ancorette che servono per sostenere il tessuto, quindi più adatto dove vi è un tessuto ipotonico cioè rilassato.

I fili sono riassorbibili e si riassorbono nell’ arco  di circa 5 o 6 mesi, l’effetto  pero’ perdura per altri 2 o 3 mesi quindi direi che un totale di risultato puo’ essere dagli otto ai dodici mesi.

Si per i fili montati su ago, come qualsiasi altra iniezione. Alcuni fili invece sono montati su cannula e quelli avendo una punta smussa cioè rotonda, fanno lividi molto meno facilmente.

è una tecnica impiegata per la riduzione non chirurgica delle aree di accumulo di grasso attraverso l’utilizzo di ultrasuoni simili a quelli utilizzati in medicina ad es. nell’ecografia. 
 
Gli ultrasuoni, penetrando nei tessuti, cedono parte della loro energia sotto forma di calore, provocando un danno all’adipocita (effetto termico).

La forza esercitata dalle onde sonore sulle cellule adipose determina danno da oscillazione all’adipocita (effetto meccanico).

Le variazioni di pressione prodotte determinano alterazioni a livello della membrana cellulare, alterandone la permeabilità e liberando così i lipidi contenuti all’interno della cellula (effetto biologico e biochimico). 

Infine il passaggio di ultrasuoni attraverso le cellula adiposa provoca lo sviluppo di microbolle all’interno della cellula, mentre durante la fase di compressione si ha l’implosione delle microbolle sotto l’enorme pressione esercitata. Questo fenomeno fisico è chiamato cavitazione.

A causa della rottura della membrana cellulare, il grasso contenuto nell’adipocita fuoriesce e passa nell’interstizio. Tramite il circolo linfatico è trasportato al fegato, dove viene metabolizzato come un qualsiasi grasso alimentare; infine è eliminato tramite i reni.

Le onde sonore utilizzate sono molto selettive e non danneggiano gli altri tessuti (come il connettivo), né i muscoli, i nervi e i vasi sanguigni.

L’utilizzo di ultrasuoni transdermici è sicuro, efficace, non invasivo e indolore.

Grazie alla sua azione lipolitica associata ad un aumento della circolazione sanguigna e linfatica e al miglioramento del tono e dell’elasticità del tessuto cutaneo, la cavitazione ultrasonica consente di ridurre il grasso ambulatorialmente, senza ricorrere alla chirurgia e all’anestesia, in modo sicuro e indolore. Inoltre può essere eseguita in qualsiasi periodo dell’anno, non comportando alcuna convalescenza o disagio per il paziente.

Un raggio di energia luminosa che si usa per la epilazione progressivamente permanente, il fotoringiovanimento e la fotocoagulazione dei capillari.

La luce pulsata ha la caratteristica di raggiungere i tessuti passando attraverso la cute e, tramite l’utilizzo di filtri selettivi, di poter essere indirizzata in modo preciso verso una specifica area di interesse a una determinata profondità.

Nella epilazione ad esempio la luce pulsata viene attratta dalla melanina del pelo e grazie alla differenza di colore riesce a “distinguere” tra il follicolo pilifero – il suo obiettivo – e il tessuto circostante.

Una volta raggiunto il follicolo, l’energia luminosa si trasforma in calore e danneggia soltanto le cellule responsabili della crescita del pelo, la luce pulsata è in grado di danneggiare il follicolo dei peli in fase “attiva”, ossia nella fase della crescita; per questo motivo sono necessarie diverse sedute di trattamento delle medesime aree, a distanza di circa un mese l’una dall’altra, per colpire i follicoli che non si trovavano nella fase attiva durante le sedute precedenti.

 

Fotocoagulazione dei capillari: con la luce pulsata si possono trattare i capillari visibili sul viso (couperose) e sul corpo; in questi casi il calore generato dal raggio di luce, riscalda l’emoglobina all’interno dei vasi che di conseguenza si restringono e diventano molto meno visibili o scompaiono del tutto alla vista.

 

Fotoringiovanimento: la luce pulsata è in grado anche di ridurre pigmentazioni della pelle come, per esempio, quelle legate all’avanzare dell’età su viso, mani e collo; in questo caso l’energia luminosa dapprima scurisce le macchie che, nel giro di circa due settimane, si desquamano e lasciano il posto a pelle rigenerata.

L’utilizzo della luce pulsata genera un leggero pizzicore nel momento del trattamento e può provocare arrossamento della zona trattata per una durata anche di qualche giorno; questo effetto è comunque transitorio e innocuo. È necessario l’uso di creme lenitive e creme di protezione solare nei giorni successivi.

Il trattamento è sconsigliato alle donne in gravidanza.

L’origine delle smagliature ha come fondamentali fattori genetici,  fattori ormonali e fattori meccanici. Per fattori genetici si  intende una predisposizione familiare, per fattori ormonali si intendono predisponenti i passaggi tra adolescenza e età adulta o alterazioni ormonali dovute ad eventuali stati fisiologici. Per fattori meccanici si intendono una veloce crescita sia in altezza,  che muscolare, che in peso.

Si tratta solamente di uno stadio dell’evoluzione della smagliatura. La smagliatura più giovane è una smagliatura rossa. Successivamente la smagliatura diventa bianca , poi opaca e successivamente sempre più profonda.

Le smagliature non si abbronzano perché nell’evoluzione delle stesse abbiamo una diminuzione della presenza delle cellule che producono melanina chiamate melanociti. La diminuzione in quantità di queste cellule fa in modo che non venga prodotta la quantità sufficiente di melanina per farle abbronzare.

Certamente si possono curare. A tutto oggi riusciamo ad ottenere con varie metodiche un apprezzabile  miglioramento ed a volte la quasi scomparsa  utilizzando una o più tecniche.

Non trascurando il fatto che una corretta cosmesi determina un aumento della elasticità cutanea permettendo così una diminuzione delle insorgenza delle smagliature soprattutto di origine meccanica, le tecniche maggiormente usate sono peeling chimici, biostimolazione, radiofrequenza, laser, biodermogenesi. Per ogni tipo di terapia è consigliato consultare il proprio medico estetico per diagnosi personalizzata e programma di intervento.

E’ una metodica  di bio-stimolazione meccanica anti-aging per il ringiovanimento dell’epidermide e per la correzione degli inestetismi cutanei.

Rilassamento ed invecchiamento cutaneo; linee sottili e rughe; decollete’; codice a barre ( labbro superiore ); cicatrici post acneiche; pori dilatati; smagliature; alopecia e mani

La cute , per mezzo di piccolissimi aghi , viene sottoposta a micro-perforazioni multiple che innescano i naturali meccanismi di riparazione dei tessuti.

Si stimolano così i fibroblasti che producono collagene , acido ialuronico ed elastina . si migliorano così l’idratazione , lo spessore , la tonicita’ e la distensione dell’epidermide.

alla profondita’ minima  e’ indolore. Per i trattamenti piu’ profondi di 1 mm richiedono l ‘ applicazione di una  crema anestetica.

dipende dalla zona da trattare.

per 12/48 ore puo’ persistere un arrossamento della parte trattata.

sicuramente al cune sedute di velasmmoth che grazie all’azione combinata di radiofrequenza bipolare luce a infrarossi ,aspirazione vacuum e massaggio meccanico , 
permette  di trattare gli inestetismi da cellulite , le adiposita’ localizzate , ridurre le circonferenze , rimodellare e ritonificare ogni parte del corpo

tramite un massaggio  e delicato e l’aspirazione pulsata e ritmica  manipola meccanicamente i legami fibrosi , la pelle  e lo strato grasso.
Aumenta inoltre il metabolismo delle cellule  adipose. I legami si tendono , le cellule subiscono lisi  e sono assorbite e successivamente eliminate tramite le vie escretrici.

all’inizio almeno 2 trattamenti a settimana per 3/4 settimane. Poi 1 trattamento a settimana per altre 4 settimane.

Si tratta di una crema a base di Eflornitina , ma non non si tratta di un cosmetico ma bensì

di un farmaco e può essere venduta e utilizzata dietro prescrizione medica.

L’Eflornitina è un’inibitore irreversibile dell’ornitina decarbossilasi , un enzima indispensabile per la divisione e differenziazione cellulare , necessario anche per la crescita dei peli.

Viene utilizzata in una formulazione in crema per il trattamento dell’ irsutismo nelle donne.

Applicato due volte al giorno nelle zone del viso da trattare ,  dopo circa 8 settimane si osservano una miniaturizzazione dei peli e un rallentamento della loro crescita tali da divenire poco visibili.

La magia termina se si sospende l’applicazione , perché dopo circa 8 settimane tutto ritorna

alla condizione iniziale.

E’ un trattamento di solito ben tollerato ,  se non si hanno risultati entro i 4 mesi va sospeso,

 che necessita della prescrizione e il monitoraggio da parte del medico.

Quando si entra in farmacia veniamo investiti da una  tale moltitudine di prodotti per la protezione solare che a volte facciamo il nostro acquisto scegliendo solo in base al numero del fattore SPF  o dal colore più accattivante della confezione o per il prezzo più conveniente.

Prima di acquistare un solare dovremmo conoscere il nostro fototipo e cioè la capacità della nostra cute di difendersi dal sole e qual è  il nostro biotipo cutaneo e cioè se la nostra è  una cute secca per carenza di lipidi o di acqua, una pelle seborroica , una pelle sensibile o una pelle normale.

Tutte queste informazioni utili le possiamo avere rivolgendosi ad un medico estetico che effettuerà un check up della pelle e ci fornirà un programma dermocosmetico personalizzato.

Le creme solari non sono tutte uguali , innanzitutto bisogna distinguere se contengano filtri chimici o fisici. I primi sono sostanze di derivazione sintetica con la capacità di assorbire in maniera selettiva i raggi UV trasformando la loro energia in calore. I filtri fisici sono particelle in grado di riflettere e/o diffondere i raggi UV  impedendone l’assorbimento da parte della cute .

I filtri chimici e fisici vengono spesso utilizzati in associazione per aumentare il loro effetto protettivo nei confronti dei raggi UV.

Innanzitutto bisogna sapere che nessuna crema solare garantisce una protezione totale dai rischi connessi all’esposizione ai raggi UV che sono i maggiori responsabili degli effetti nocivi del sole sulla pelle.

La sigla PDF (Sun Protector Factor ) seguita da un numero indica la capacità del prodotto di ritardare la comparsa dell’eritema solare, di proteggerci quindi dai raggi UVB  , queste radiazioni sono responsabili della nostra tintarella e ahimè anche delle nostre scottature e provocano danni allo strato più superficiale della cute , l’epidermide ,  più alto è questo numero maggiore è questa capacità, solo  se  il prodotto è  applicato nella giusta quantità,  2 grammi per cm2 di cute.

Ma non è questo il solo elemento importante per la nostra scelta , un buon prodotto deve proteggerci anche dai temibili UVA capaci di penetrare profondamente nel derma   responsabili dell’invecchiamento cutaneo,  dei disturbi pigmentari ( macchie ) e scatenare intolleranze solari. Le radiazioni UVA e UVB  possono inoltre causare alterazioni del nucleo cellulare ,danneggiare in DNA e a lungo termine possono indurre lo sviluppo di neoplasie.

Consideriamo ora le varie formulazioni in cui si presenta un prodotto solare, in commercio esistono creme, latte , spray , gel, stick, oli…quale scegliere ? Una formulazione in crema con una buona consistenza , sarà sicuramente più difficile da spalmare ma sicuramente offrirà una maggiore protezione rispetto ad un latte che a fronte di una maggiore facilità di utilizzo dovrà richiedere più frequenti applicazioni. E poi consideriamo il nostro  biotipo , una pelle secca carente di lipidi superficiali necessita di una formulazione in crema con una certa corposità e densità , al contrario una pelle seborroica necessiterà di una formulazione in gel magari oil free , per una pelle normale una emulsione fluida potrebbe rappresentare la giusta soluzione.

Le formulazioni spray sono utili per ,le zone pilifere e per il corpo ma vanno riapplicate più spesso per garantire una protezione adeguata. I  prodotti in stick sono utili per piccole zone come le labbra o per la protezione di ciicatrici recenti. Oggi le aziende cosmetiche propongono prodotti sempre più specializzati, ricchi di antiossidanti e capaci di rispondere alle più diverse esigenze, un esempio può essere dato da formulazioni arricchite con vasoprotettori per le pelli che si arrossano facilmente  o da sostanze seboregolatrici e seboassorbenti per le pelli acneiche .

In questo mare Magnum avete paura di perdervi ? Niente paura il vostro medico estetico vi aiuterà nella scelta del solare più adatto per la vostra pelle.

Chiamata comunemente “ pelle di gallina o di pollo “ , si tratta invece di una patologia cutanea

molto comune chiamata cheratosi pilare o follicolare , che si manifesta con la presenza di piccoli rilievi in corrispondenza dei follicoli piliferi che rendono la cute ruvida al tatto . Questi piccoli rilievi puntiformi possono essere dello stesso colorito cutaneo o di colore rosso e a volte possono assomigliare a dei piccoli brufoli. Tipicamente si localizza sulle braccia, cosce , glutei ma specie nei bambini può colpire anche le guance.

Questa manifestazione cutanea è dovuta all’istruzione dei follicoli piliferi da parte di tappi di cheratina, la causa è sconosciuta ma potrebbe essere ereditaria , spesso è associata a dermatite atopica e ad ittiosi. Potrebbe risolversi spontaneamente dopo i 30 anni.

L’utilizzo di dermocosmetici migliora le manifestazioni cutanee così come l’esposizione al sole.

La pelle deve essere sempre ben idratata e per ottenere buoni risultati cominciamo con una corretta detersione con detergenti non aggressivi non schiumogeni come ad esempio

un olio doccia , l’utilizzo di un guanto leggermente abrasivo può essere d’aiuto se usato una volta a settimana e quando non presenta irritazioni.

È consigliabile l’utilizzo di creme cosmetiche a base di principi con attività cheratolica , che hanno cioè lo scopo di rimuovere i tappi di cheratina e liberare così lo sbocco dei follicoli piliferi.

Tra queste le più utilizzate sono quelle a base di urea ( le concentrazioni al 10% sono le più utilizzate ) combinate spesso con il glicole propilenico, oppure contenenti acido salicilico o acido lattico o sodio lottato. Una  buona alternativa sono creme a base di alfaidrossiacidi come l’acido glicolico al 15-20% con azione esfoliante. 

Il trattamento deve essere continuativo per evitare le recidive.

Se volete conoscere il trattamento più idoneo per la vostra pelle ,il consiglio è quello di rivolgervi ad un medico esperto per effettuare un check up cutaneo.

In età giovanile è frequente avere la pelle con le sue manifestazioni, che la rendono poco gradevole esteticamente. Per migliorare la situazione,si considerano alcune cose . È importante pulire la cute con detergenti per pelli seborroiche ( grasse) ,che asportano delicatamente l’eccesso di sebo ,i residui di trucco ed il pulviscolo atmosferico.Poi e ‘ indicata una cosmesi adeguata , preferendo creme idratanti leggere,opacizzanti e seboregolatrici.Anche il trucco deve essere fatto con un leggero effetto coprente.Utile è la pulizia del viso fatta dall’estetista,ogni mese,per l’eliminazione dei punti neri,effettuata con una delicata spremitura.Le terapie mediche utili ,indicano l’uso di Peeling esfolianti ,che si eseguono applicando singolo acidi( retinoico,glicolico,mandelico,tricloracetico) ,oppure miscele di essi sulla cute,che determinano la rimozione dello stato corneo superficiale, e rendono la pelle più luminosa ed asciutta ,riducendo il sebo ,ostacolando la formazione dei brufoli perché hanno azione antisettica , migliorando non solo l’aspetto ma anche la funzionalità.

Le iperpigmentazioni (macchie scure) sono spesso un “regalo” della gravidanza, legate agli ormoni ed all’esposizione al sole.Bisognerebbe innanzitutto aspettare ,per vedere se le macchie si riducono da sole di intensità o se rimangono invariate.Su ciò che residua ,si possono applicare creme depigmentanti schiarenti,contenenti sostanze che riducono la quantità di melanina (pigmento cutaneo) in eccesso, depositata nella cute e responsabile della macchia.Ci sono creme depigmentanti che contengono anche un filtro solare totale (50+) , che si applicano al mattino,e poi ,alla sera, si applicano quelle senza filtro, sulla macchia in questione.Ovviamente, è sconsigliata l’esposizione al sole oppure alle lampade abbronzanti.Utile è l’utilizzo di Peeling chimici di uso medico, che si eseguono applicando sostanze acide con effetto anche schiarente ( ac.cogico,ac.tricloracetico,arbutina,idrochinone,ac.azelaico), che sono ripetuti in più sedute di trattamento.

Le cicatrici da acne sono un inestetismo diffuso ,che residua dopo la fase acuta della manifestazione cutanea.La pelle appare caratterizzata da avvallamenti più o meno evidenti, o da antiestetici segni a ” scodella”. Però, nonostante i trattamenti medici di vario genere ,spesso qualche segno residua , perché le cicatrici possono migliorare,ma non scomparire del tutto.Cosa fare allora,senza scoraggiarsi ? Innanzitutto,è utile applicare cosmetici contenenti acidi ( azelaico,retinoico,salicilico,glicolico) , che con effetto esfoliante,riducono lo strato corneo( azione cheratolitica).Hanno pertanto ,effetto levigante e schiarente l’infiammazione  rossastra che residua nel fondo della cicatrice.Poi si eseguono Peeling chimici contenenti le stesse sostanze o miscele di essi, utilizzate a concentrazioni ben più elevate, che esaltano gli effetti ed i risultati conseguibili.Puo essere indicato anche l’uso dei laser che hanno azione ancor più spiccata,ma che non sono “bacchette magiche ” che risolvono completamente l’inestetismo in questione.

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